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Parla Fontana del Corriere: “Con la Civil Week celebriamo il grande cuore di Milano”

Parla Fontana del Corriere: “Con la Civil Week celebriamo il grande cuore di Milano”

28 Ottobre 2021- L'Intervista di Alessandro Banfi per 10alle5 Quotidiana al direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana

 

 

Si chiama “Civil week”, è una manifestazione milanese dedicata ai giovani, all’educazione civica e al Terzo settore, promossa dal Corriere della Sera e da Buone Notizie, l’inserto del giornale di via Solferino dedicato all’impegno sociale. Titolo: “I giovani protagonisti del cambiamento”. Un’iniziativa senza precedenti, aperta ieri da un messaggio del presidente del Consiglio Mario Draghi che ha detto ai milanesi: “Siete stati generosi, operosi, indispensabili. Voglio ringraziarvi nuovamente, a nome di tutti gli italiani. La generosità, l'altruismo di tanti durante la pandemia hanno dimostrato ancora una volta che l'Italia sa essere unita nei momenti più difficili”. 10alle5 Quotidiana ha intervistato Luciano Fontana, da sei anni direttore del Corriere della Sera, proprio per capire meglio il senso di una “Week” diversa per la città di Milano.

 

Direttore, accanto alle già popolari Fashion, Restaurant, Digital e Art Week, avete lanciato una settimana di dibattiti e iniziative “no profit”. Non c’è solo la Milano della moda e del successo, ma anche quella della solidarietà…

Luciano Fontana: È nella natura più profonda, ma anche riconosciuta, della città di Milano essere all’avanguardia italiana del terzo settore. C’è una tradizione di impegno civile e sociale dei milanesi che è ancora fortissima e feconda. Come ha riconosciuto ieri il nostro presidente del Consiglio nel suo messaggio, Milano ha fatto notizia anche da questo punto di vista, durante la pandemia. Perché nella difficoltà gli sforzi e la partecipazione dei volontari sono aumentati. Dunque l’idea che abbiamo avuto al Corriere è stato per una volta celebrare una “Week” dedicata al grande cuore sociale di Milano. È un primato che convive con quello di capitale mondiale del design e della moda.

 

Fra l’altro i giovani sono diventati protagonisti della città, attirati dalle tante eccellenze universitarie…

Fontana: Milano è certamente diventata la città italiana più attrattiva per i giovani, non solo per le opportunità di studio e di ricerca ma anche per le possibilità professionali che offre. Una città aperta e affascinante, ma che deve mettere a punto e migliorare strutture e infrastrutture per gli studenti. È una città ancora economicamente troppo cara. Avrebbe bisogno di una rete diffusa di housing sociale e anche di questo parliamo in questa Civil Week. Non dimenticando che i giovani sono stati molto attivi nel sociale durante la pandemia, il loro contributo è stato fondamentale. Pur essendo una generazione a sua volta poco garantita, precarizzata, diciamo pure a tratti brutalmente sfruttata.

 

Con la Civil Week, penso al bel contributo dello scrittore Alessandro d’Avenia, avete prodotto col Corriere e Buone notizie anche un pressing “educativo” sui giovani. C’è un’emergenza, a tratti un vuoto, nelle ultime generazioni su che cosa sia la Costituzione repubblicana…

Fontana: Abbiamo provato a confrontarci proprio sul terreno difficile del dibattito pubblico dominato, e non solo nelle ultime generazioni, dagli strumenti della democrazia digitale. A volte sembra difficile contrastare la tendenza a delimitare campi di amici e nemici che sono in guerra. Definire il mondo disegnando tribù contrapposte. Come se dialogo e confronto fossero impossibili e anche inutili. Tutte le agenzie educative, come si dice, la famiglia, la scuola, la rete delle realtà associative devono aiutare il singolo a formare uno spirito critico e indipendente, che sappia però anche far crescere la capacità di confronto con chi la pensa diversamente. Raccontare, come facciamo col nostro settimanale Buone Notizie, le buone pratiche del Terzo settore cerca di offrire un modello di impegno e di crescita. Durante la Week premieremo giovani che hanno sviluppato progetti di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale.

 

La pandemia ci ha fatto riscoprire, anche per quanto riguarda il Terzo settore, la dimensione del quartiere, del commercio diffuso, delle rete capillare dei negozietti di vicinato… in questa chiave persino le edicole hanno un ruolo sociale importante. Ed è uno sforzo prodotto anche dalle edicole 2.0 di Quotidiana.

Fontana: Trovare aperta un’edicola, poter acquistare il proprio giornale preferito, durante la pandemia ha rappresentato un presidio non solo dell’informazione ma anche della democrazia in uno dei momenti più difficili della nostra storia recente. E fra tanti aspetti negativi del lockdown, riscoprire la dimensione sociale del quartiere in cui viviamo è stato molto utile. Tutte le iniziative che aiutano la rete delle edicole, anche potenziandone e aggiornandone in modo moderno le funzioni, sono da incoraggiare e sostenere. Proprio perché le edicole sono parte di quella rete sociale che tiene davvero viva una città e impedisce che diventi una somma di anonime unità abitative.

A cura di Alessandro Banfi