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La Versione del Venerdì. Addio al 2021, anno difficile, ma che ci fa sperare

Addio al 2021, anno difficile, ma che ci fa sperare

31 Dicembre 2021- La Versione del Venerdì di Alessandro Banfi

 

Bilancio di Capodanno: che cosa non dobbiamo perdere dell’anno che finisce a mezzanotte

 

Cala il sipario sul 2021 e la consuetudine è quella di stilare bilanci dell’anno che si chiude alla mezzanotte. È un Capodanno tribolato questo, perché l’ondata Omicron, diciamoci la verità, non ce l’aspettavamo e sta condizionando in negativo l’umore di queste ore. Non solo e non tanto per i veglioni annullati e le vacanze rimandate. Ma soprattutto per il caos tamponi, la confusione sulle quarantene, le paralisi delle Regioni di nuovo piombate nella completa inefficienza. Personalmente ho una parente sopra i 90 anni che non è ancora riuscita ad avere la terza dose e che rischia in ogni momento di ammalarsi, a Torino, Regione Piemonte. E un vecchio amico diventato disabile, confinato e a questo punto recluso in una Rsa di Milano, Regione Lombardia: nessun contatto a Natale e a Capodanno. Per non parlare del pasticcio nelle scuole fra tamponi, quarantene e mascherine non indossate.

Eppure non è stato un anno da buttar via. Vissuto in salita, ma con la sensazione che il nostro Paese ha ancora energie positive da liberare e un ripresa economica che ha cominciato a farsi sentire. Il nuovo governo di Mario Draghi, voluto fortemente dal Presidente Sergio Mattarella che purtroppo oggi si congeda, ha dato frutti positivi: sul piano della lotta alla pandemia innanzitutto. Oggi ci lamentiamo ma grazie ai vaccini ci sono un terzo dei morti di un anno fa, con tre volte i contagiati. Sul piano economico e internazionale, poi, i risultati sono stati molto evidenti. Per i finanziamenti del Pnrr, ma soprattutto per il prestigio e la stima di cui gode l’Italia. Ve lo sareste immaginato un anno fa Vladimir Putin chiedere la mediazione dell’Italia sull’Ucraina? Certo, ora col passaggio dell’elezione del nuovo Capo dello Stato, le incertezze aumentano. I partiti sembrano essere diventati insofferenti nei confronti del governo Draghi, che hanno subito in parte e comunque tollerato come male minore. Non vedono l’ora di spedirlo a casa. Vedremo se questi umori prevarranno.

Sul mondo gravano tre enormi incognite: oltre alla pandemia, pesa il rischio inflazione in economia e l’aggressività della Cina. Il 2021 è stato l’anno del ritiro occidentale dall’Afghanistan, un fallimento di carattere epocale dell’Occidente e della dottrina americana dell’esportazione della democrazia. Dietro di sé l’esercito della coalizione occidentale ha lasciato il potere al regime dei Talebani e una crisi economica e alimentare che è già emergenza umanitaria. Emergenza che ha sua volta alimentato l’altra grande piaga del secolo: la migrazione di massa dai Paesi meno sviluppati. I migranti oggi sono gli ultimi della terra. Le immagini dei profughi al confine Polonia-Bielorussia restano la foto della nostra angoscia: l’Europa sta rinnegando se stessa ed erigendo muri e fili spinati.

C’è un grande Papa che guida la Chiesa in questo momento della storia. Francesco è un elemento di speranza, nel suo continuare a sottolineare l’economia dello scarto, la follia della disuguaglianza, i diritti dei poveri e degli ultimi. Il suo messaggio di speranza ha irradiato il mondo nelle tenebre di una crisi che ha aspetti inediti e inquietanti, come il negazionismo dei No Vax e il dilagare della menzogna a tutti i livelli. La sua predicazione è positiva non solo per chi crede ma è davvero un punto di riferimento per tutti coloro che credono nella pace e nella bontà degli essere umani.

Le storie che ho raccontato nel  mio podcast Le Vite degli altri sono un altro grande piccolo segno di positività e di speranza. Mi ha colpito il successo che hanno avuto, così come mi ha davvero sorpreso il seguito a questa mia newsletter. Il post di una settimana fa ha avuto più di 5 mila visualizzazioni e in meno di un anno sono quasi 2500 gli abbonati a questa Versione. Grazie! Il merito del post di venerdì scorso va sicuramente a don Giacomo Tantardini, che parlava nel video postato. Don Giacomo, non a caso, era una delle poche amicizie romane del cardinal Jorge Maria Bergoglio. Persone che sono state e sono un vero segno di speranza. Anche per questo 2022.