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La Versione del Venerdì. Storie di donne contro la violenza. Viva un Quirinale rosa

Storie di donne contro la violenza. Viva un Quirinale rosa

26 Novembre 2021- La Versione del Venerdì di Alessandro Banfi

 

Nel podcast tre storie emblematiche: Nicoletta, Tiziana e suor Gabriella

 

Ci lascia sempre un sottile disagio, una forma di frustrazione, la ricorrenza della Giornata internazionale della violenza contro le donne. Perché si ha talvolta l’impressione di un bla bla bla, come direbbe Greta, in qualche modo rituale e obbligato. Le donne vere, fatte di violenze vere e di riscatti difficili, restano a volte troppo sullo sfondo, rispetto alla sociologia e alle statistiche. Nella serie podcast Le Vite degli altri, realizzata da me per Chora media con Vita.it e col sostegno della Fondazione Cariplo, ho proprio cercato di narrare e sottolineare alcune esperienze, alcune storie, che non ci lasciassero indifferenti. Quella da ieri disponibile, racconta la vicenda della “cuoca combattente” Nicoletta Cosentino. Nicoletta è una 50enne di Palermo che ha ribaltato il proprio destino, lasciandosi alle spalle una storia di abuso familiare e creando una piccola impresa sociale con altre donne che avevano subito violenza come lei. La potete trovare e sentire QUI. .

Nicoletta e le altre creano conserve, marmellate, sughi e in ogni vasetto regalano una frase di riflessione e consapevolezza per le donne che lo ricevono.

 

 

Un’altra storia potente che ho raccontato è quella di Tiziana Ronzio, che nel quartiere romano di Tor Bella Monaca ha creato un’associazione per rendere migliore la vita fra i grattacieli delle case popolari. La sua associazione si chiama “Tor più bella”: il riscatto dal degrado e dallo spaccio passa dalla consapevolezza e dalla solidarietà delle donne. Qui trovate il link per conoscere questa storia. Tiziana è una donna che combatte contro la violenza dell’emarginazione e sotto la minaccia violenta della criminalità organizzata.

La terza storia che dovete andare a sentire (o a risentire) è quella di suor Gabriella Bottani, che guida Talitha Kum, una rete internazionale contro la tratta degli esseri umani, che sono poi soprattutto donne. La rete opera in più di 90 Paesi, con oltre 3mila operatori tra suore e volontari. Si calcola che l'alleanza anti-tratta abbia salvato 15mila vittime nel 2020. La tratta è una forma contemporanea e globale di schiavismo. Ieri il cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha aperto l’incontro promosso da Talitha Kum e ha detto che bisogna «curare, guarire le ferite fisiche, psicosociali e spirituali, favorire l'empowerment, restaurare la dignità umana». La storia e l’intervista con suor Gabriella le trovate QUI.

Un’ultima osservazione. Proprio a margine dell’incontro con le religiose attiviste di Talitha Kum, Parolin ieri ha detto: «Una donna al Quirinale? C’è sempre una prima volta. Perché no?». Il Cardinale ha poi aggiunto che al Colle servirebbe «un profilo di mediazione» che sia «un punto fermo per i valori democratici». Ha ragione Parolin. Se Mario Draghi dovesse pensare di restare a Palazzo Chigi, la garanzia migliore per il Quirinale sarebbe eleggere una donna. Una donna super partes e con un profilo istituzionale. Un atto concreto che ci farebbe metabolizzare tanti bla bla bla sull’emancipazione femminile.