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Parla Barberis (Pd): “La Milano del futuro è fatta di tanti centri”

Parla Barberis (Pd): “La Milano del futuro è fatta di tanti centri”

16 Settembre 2021- L'Intervista di Alessandro Banfi per 10alle5 Quotidiana al candidato Pd del Comune Filippo Barberis

I sondaggi? Li ho visti… sono convinto che arriviamo forti a questo appuntamento elettorale. Dobbiamo però essere consapevoli che c’è un sacco di lavoro da fare. Dobbiamo mandare un messaggio chiaro ai milanesi: chiediamo il consenso su un’idea di sviluppo per i prossimi 5 anni di Milano”. Filippo Barberis, consigliere comunale uscente del Pd e candidato in vista alle prossime elezioni del 3 e 4 ottobre, non si accontenta delle previsioni che parlano di un Sala bis al primo turno. Non si addormenta sugli allori dei sondaggi favorevoli. Con 10alle5 Quotidiana ragiona sulle prospettive della città, non evitando problemi e criticità. Barberis, studi in Legge ma anche al Conservatorio, è un giovane e brillante esponente del Partito democratico milanese. Si è occupato di cultura, di giovani ma anche di problemi sociali e delle periferie.

 

Anche tirando le somme di cinque anni di impegno per la città, qual è l’urgenza dei milanesi oggi?

Filippo Barberis: La priorità assoluta è riaccendere i motori della città, dare stabilità a decine di migliaia di imprese e ai loro lavoratori, perché possa esserci una robusta ripresa economica. Dando grande attenzione all’assistenza sanitaria, argomento sul quale dovremmo avere un confronto molto serio con la Regione per ripensare i servizi territoriali. Abbiamo capito in questi due anni che se non c’è una presenza capillare, diffusa dell’assistenza medica, si mette in crisi tutto il territorio.

 

In questi cinque anni quale obiettivo è stato raggiunto?

Barberis: Continuare a crescere dopo Expo 2015. L’Expo non è stato un episodio ma ha portato ad una crescita di tutto il nostro sistema. Penso agli investimenti, ai giovani che sono arrivati nella nostra città, penso alle nuove imprese che sono nate, penso al settore del turismo e dell’innovazione, della cultura… Ovviamente poi tutte questa realtà hanno dovuto affrontare il periodo durissimo della pandemia. Se la sfida del dopo Expo era quella di continuare a rilanciare Milano, beh ora si tratta di consolidare quella sfida tenendo conto dei problemi fatti emergere dalla crisi del Covid.

 

Che cosa è mancato in questi cinque anni?

Barberis: La pandemia ha sottolineato da un lato la necessità di servizi sociali integrati con servizi sanitari, presenti sul territorio. Dall’altro lato l’esigenza di migliorare la qualità della vita in ogni quartiere. Non è semplicemente una buona intenzione ma sono centinaia di milioni di investimenti che noi abbiamo già cominciato a spendere per riqualificare piazze, scuole, biblioteche ed impianti sportivi. Abbiamo superato nella visione amministrativa il conflitto centro periferia: vogliamo essere degli attivatori di centri in ogni zona della città. Questa è la visione della Milano a quindici minuti.

 

Come prendono forma questi centri sparsi nel territorio?

Barberis: Prendono forma quando decentriamo delle sedi del Comune, permettiamo alle tabaccherie di erogare 14 certificati che prima occorreva chiedere all’Anagrafe, quando convenzioniamo le edicole anche su servizi informativi che riguardano il Comune, quando riusciamo a lavorare insieme con il tessuto molto ricco di privato sociale che ci consente di moltiplicare l’impatto dei nostri interventi.

 

Lei citava edicole e tabaccherie, il commercio di vicinato si è dimostrato essenziale per la tenuta del tessuto sociale…

Barberis: Il commercio è fondamentale, abbiamo destinato risorse in questo settore per cercare di attenuare l’impatto della pandemia. Togliendo la tassa sull’occupazione di suolo pubblico, riducendo quella sui rifiuti, rateizzando i pagamenti. La presenza di artigiani e piccolo commercio garantisce una vitalità dei quartieri, e ci aiuta ad affrontare il degrado e la mancanza di sicurezza. Fronti su cui dobbiamo accentuare la nostra azione, anche con telecamere e monitoraggio a distanza.

 

Milano sempre più città della ricerca e dell’Università…

Barberis: L’area dell’Expo sarà una delle più avanzate espressioni della nostra idea della Milano del futuro. Un grande parco scientifico tecnologico dove si punta senza esitazioni sull’economia della conoscenza, legata alla formazione, alla ricerca, alle imprese innovative. L’area comprenderà anche Cascina Triulza, centro per le associazioni del terzo settore. Una vera e propria cittadella del futuro, luogo generativo di talento a livello internazionale.

 

Lei si è occupato anche molto di cultura a Milano.

Barberis: È un settore che ha dovuto subire una battuta d’arresto pesantissima durante la pandemia. Siamo sicuramente la capitale della produzione culturale in questo Paese, ne dobbiamo essere sempre più consapevoli. Dobbiamo fare in modo che tutte le istituzioni di conoscenza, dalle scuole alle università, siano sempre più elemento di sviluppo del sistema cittadino e della sua attrattività. Penso anche alla pianificazioni di nuovi grandi eventi da affiancare al Salone del Mobile e alla Fashion week. Milano ha già un primato che va rafforzato. 

A cura di Alessandro Banfi