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Ciro Corona parla a 10alle5: “Sciopero della fame per salvare Scampia”

Ciro Corona parla a 10alle5: “Sciopero della fame per salvare Scampia”

13 Gennaio 2022 - L'Intervista di Alessandro Banfi per 10alle5 Quotidiana a Ciro Corona, fondatore di (R)esistenza Anticamorra, al quale il Comune non risponde

 

Ciro Corona è arrivato al quarto giorno di sciopero della fame. Il medico gli ha impedito di stare al presidio all’aperto. Oggi a Napoli c’è un solo grado, il freddo polare di questi giorni ha raggiunto anche la città del Golfo. Ciro, insieme ai suoi volontari, sta protestando sotto la sede del Comune, palazzo san Giacomo. Lo sta facendo per salvare l’officina delle culture Gelsomina Verde, sede dall’associazione (R)esistenza Anticamorra da lui fondata nel 2008. Ciro è stato premiato con una delle 36 onorificenze al Merito della Repubblica con cui il Presidente Mattarella ha valorizzato gli italiani che hanno speso le loro vite per la solidarietà, il volontariato, l’inclusione sociale. Ho raccontato la sua bella storia nel mio Podcast per Chora Media, in collaborazione con Vita.it e sostenuto dalla Fondazione Cariplo, chiamato Le Vite degli altri.

QUI trovate la puntata in cui si racconta la sua storia di impegno civile.

La struttura in cui avevo incontrato Ciro Corona a Scampia, il quartiere periferico di Napoli, è intitolata a Gelsomina Verde. Gelsomina è una vittima della faida di Scampia, uccisa a soli 21 anni dopo essere stata torturata dagli esponenti del clan Di Lauro. La sua colpa era di essere stata fidanzata, per un breve periodo, con un giovane camorrista, Gennaro Notturno, del clan rivale dei cosiddetti scissionisti di Secondigliano. È una struttura rimessa in funzione e riscattata dai giovani volontari dell’associazione che Ciro Corona ha creato e che ora è al centro del contenzioso. Sì perché una società partecipata al 100% dal Comune di Napoli, denominata Asìa, ha il possesso dell’immobile e non ha finora voluto cederlo in concessione o in comodato d’uso all’Associazione che pure lo ha rimesso a posto e lo utilizza.

 

Ciro, puoi raccontare ai lettori di 10alle5, che cosa significa questa sede nel cuore di Scampia?

Ciro Corona: Quando siamo arrivati qua dentro abbiamo tolto 45 bidoni di siringhe e 12 camion della spazzatura. Abbiamo spalato fango, vomito, escrementi. Oggi il centro ospita altre 13 realtà. C’è una biblioteca, una palestra, un bar, la sala computer. Prima del Covid passavano in media 400 persone al giorno. C'è un laboratorio di lettura creativa ogni pomeriggio con 25 ragazzi. E ci sono 600 mamme del quartiere iscritte ai corsi di pilates. 220 bambini iscritti a karate.

 

Ho visto con i miei occhi un gran via vai, perché nei giorni che ci siamo visti c’era più libertà di movimento: madri che portavano bambini, ragazzi, borse da ginnastica…

Corona: L’aggregazione sociale, sul territorio, che poi significa sport, cultura, giochi ricreativi, è la vera arma contro il degrado. Oggi la camorra non è più il modello vincente, non conviene schierarsi con lei, ma servono risposte concrete per uscire dall’abbandono e la povertà. Se nasci a Scampia o scappi o ti schieri con la camorra. Ma se né scappi, né ti schieri allora scegli di resistere sul territorio per cambiarlo. Ed è la scelta che abbiamo fatto noi.

 

Adesso però la burocrazia vi mette in difficoltà, vi crea ostacoli…

Corona: Per questo abbiamo deciso di protestare e di organizzare uno sciopero della fame. Quattro mesi dopo l’elezione del nuovo sindaco, Gaetano Manfredi, non è successo nulla. Tutto bloccato. Avevamo avuto contatti e rassicurazioni durante la campagna elettorale. Una volta che ci sono state le elezioni, non abbiamo più avuto neanche contatti.

 

Come concretamente possiamo aiutare la vostra battaglia?

Corona: Chiunque tiene a cuore la storia e il futuro della struttura può unirsi al presidio in modo virtuale mandando una e-mail al Sindaco Manfredi, al vicesindaco Filippone, all'assessore all'ambiente Mancuso, all’assessore alla legalità De Iesu, all'associazione (R)esistenza in copia. Oggetto: Gelsomina Verde. Suggeriamo nel finale una frase così: «A Lei, Sindaco di Napoli, lanciamo un ultimo appello: ponete all'odg del prossimo Consiglio Comunale la risoluzione della vicenda Officina delle Culture "Gelsomina Verde", una struttura che da quattordici anni organizza il coraggio, coltiva la speranza, riconosciuta dal Presidente della Repubblica e, fino ad ora, dimenticata anche da voi».

A cura di Alessandro Banfi