L’assessore Guidesi: “Ci vuole un’evoluzione delle edicole tradizionali”

L’assessore Guidesi: “Ci vuole un’evoluzione delle edicole tradizionali”

20 Maggio 2021- L'Intervista di Alessandro Banfi a Guido Guidesi

 

Anche gli ultimi dati disponibili, marzo 2021, sulla diffusione della stampa registrano un calo drammatico delle copie cartacee dei giornali. Nonostante che le edicole siano state aperte, e giustamente, durante tutto il lungo lockdown, gli italiani tendono a non comprare più il quotidiano di carta. In questa intervista concessa a 10alle5 Quotidiana l’assessore al Commercio della Regione Lombardia Guido Guidesi, della Lega, lo dice molto chiaramente: c’è bisogno di un’evoluzione delle edicole tradizionali, così sparse e radicate sul territorio. A beneficio dell’informazione e dei cittadini. Va ripensata la loro funzione in modo innovativo. E questo potrebbe essere il momento giusto, perché con le riaperture delle diverse attività commerciali, si aprono nuove possibilità. Guidesi, 42 anni, deputato, è stato fiscalista e bancario.

 

Il Governo ha varato un nuovo decreto sulle riaperture delle varie attività: coprifuoco alle 23 da ieri sera e un calendario preciso. Che cosa ne pensa?

Guido Guidesi: È una notizia positiva, tanto attesa anche da noi che, come Regione Lombardia, abbiamo pagato più di tutti gli effetti devastanti della pandemia. Nelle settimane scorse abbiamo spinto il Governo per arrivare a una decisione di questo tipo. Si poteva fare qualcosa di più, però ora accontentiamoci di questa calendarizzazione, sperando che venga puntualmente rispettata, anzi sperando che, nelle tempistiche, venga ulteriormente anticipata.

 

Qual è la situazione del Commercio in Lombardia, quali criticità dopo la terribile prova della pandemia? E quali invece i segni di resilienza del sistema?

Guidesi: Le criticità fondamentalmente riguardano l’obbligo delle chiusure per cui la pandemia, conseguentemente alle chiusure, ha colpito più che altro il settore del commercio per cui tutti quei lavoratori che avevano contatto con i loro clienti. La situazione è critica, difficile, anche perché i ristori non hanno assolutamente mai compensato le perdite. D’altro canto, ci sono aziende e imprese che cercano di resistere, la gran parte l’hanno fatto investendo nella propria attività tutti i risparmi che avevano; noi cercheremo di sostenerle nel rilancio e nella ripresa economica, ma è evidente che solo ed esclusivamente le totali aperture consentiranno ai commercianti di riprendersi.

 

E l'industria? Com'è la situazione e su che cosa puntare?

Guidesi: Il comparto manufatturiero tiene. Abbiamo dei dati molto positivi anche se abbiamo un paio di crisi di settore, ma quelle sono ante-pandemia; ripeto, il manufatturiero viaggia, ha buoni numeri rispetto all’anno scorso, stiamo tornando ai livelli del 2019.

 

Il Pnrr, coi soldi dell'Europa, punta a investimenti pubblici per far ripartire la crescita e ad aiutare il settore privato col sostegno pubblico. In che settori e in che modi questo può avvenire in Lombardia? Come lo vuole "incarnare" qui, a livello territoriale?

Guidesi: Noi l’abbiamo già fatto perché abbiamo messo a disposizione, attraverso il Piano Marshall di Regione Lombardia, 4 miliardi di euro d’investimenti pubblici che hanno consentito non solo di migliorare la qualità della vita delle comunità, ma soprattutto di far lavorare aziende che in quel periodo probabilmente non lo avrebbero fatto, motivo per cui è stato un vero e proprio piano di resilienza oltre che d’investimento pubblico. Gli obiettivi sono quelli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che è normato da un regolamento preciso, con obiettivi precisi riguardanti la digitalizzazione, la formazione e la transizione ecologica. Noi puntiamo anche sulla formazione, perché abbiamo già tanti ITS (Istituti Tecnici Superiori) che funzionano; la capacità assunzionale dei propri studenti è intorno al 93%. Attraverso il contributo del Pnrr dobbiamo aumentare la dotazione di ITS con l’intento di coadiuvare meglio la domanda di lavoro con l’offerta, al fine di formare quelle professionalità richieste dalle aziende.

 

Pensa a una sburocratizzazione dell'amministrazione regionale in favore dei cittadini?

Guidesi: Prima di tutto dobbiamo mettere a disposizione il rispetto dei tempi certi per i papabili investitori. Abbiamo un rating finanziario buono per cui investire in Lombardia dà più sicurezza che farlo da un’altra parte, ma il vero criterio di premialità è quello del rispetto dei tempi, rispetto che diventa necessario se vogliamo considerare il piano economico dei possibili investitori. Se riusciremo a fare questo ne beneficeranno tutti, anche i cittadini, perché avremmo più posti di lavoro.

 

Ci sono diverse iniziative che ripensano e valorizzano le edicole di Milano. Sfruttando il loro radicamento sul territorio, offrono servizi e prodotti ai cittadini, oltre ai giornali e alle riviste. Che cosa pensa della nuova creatività nel commercio al dettaglio?

Guidesi: È indubbio che ci debba essere un’evoluzione, però deve essere accompagnata con la tutela della tradizione e del ruolo anche sociale che hanno le edicole. Dobbiamo trovare la giusta mediazione affinché le edicole possano vivere un’evoluzione dal punto di vista commerciale per aumentarne l’indotto, ma soprattutto anche per far rispettare la tradizione che da sempre esprimono.

 

A cura di Alessandro Banfi