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L’estrema destra nei meandri della Chiesa milanese

By Bruce Wayne

Rappresentanti del clero in importanti istituzioni milanesi sotto i riflettori della Chiesa per le loro posizioni particolarmente razziste e omofobe.

Milano è sempre stata la culla della Chiesa riformista e con una particolare attenzione al sociale, alle istanze dei più deboli. Una Chiesa lontana dal conservatorismo che ha invece caratterizzato diverse altre diocesi.

Il Cardinal Martini prima e i suoi successori poi, chi più chi meno, fino ad arrivare al prete buono, Delpini. Questo spirito si è riverberato, come ovvio, in molti enti e parrocchie della città dove in particolare gli uomino di Martini, hanno portato umanità creando davvero un esempio.

Negli ultimi tempi si è però formata e via via consolidata una componente estremamente conservatrice, rappresentante di una ultra destra, al limite, se non oltre, del razzismo che si esprime tramite molteplici canali e che è rappresentata da laici che non nascondono ma anzi palesano le loro posizioni.  Fino a qua nulla di strano, siamo in democrazia e anche le idee più strampalate, se rispettose delle leggi, possono e devono essere espresse.

Quello che sta però facendo pensare ad azioni concrete da chi ne ha il potere,  è quell'ambiente clericale che segue e senza palesarsi sostiene, addirittura fomenta, questi ambienti ultra conservatori. Quello che ha particolarmente colpito le alte sfere è la componente razzista e omofoba espressa da questi ambienti.  Si tratta di rappresentanti del clero che siedono anche in importanti e prestigiose istituzioni milanesi e di cui stanno insistemente circolando nomi.

È partito un serio repulisti? Chi lo sa, la Chiesa ha i suoi tempi biblici, ma non dimentica.