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Conte a capo del PD. Cosa resta oltre il vaffa.

by Bruce Wayne

 

È ormai chiaro che da Marzo 2018 è partita una finissima ed efficace strategia per far evaporare i 5Stelle. La ha iniziata Salvini creando il governo gialloverde che in un anno ha fatto dimezzare i voti dei pentastellati. Sempre Salvini,  con qualche sponda renziana e non zingarettiana, ha proseguito la sua strategia facendo cadere il governo e spingendo i grillini nelle braccia del PD dove, intenzione di Salvini e Renzi, i 5Stelle andranno a perdere anche la loro componente di elettori di sinistra e al tempo stesso, Renzi ha ripreso la scena. Restano certo gli elettori della prima ora, i “vaffanculisti” ma cosa restano a fare in un partito che non manda a quale paese ormai più nessuno da anni ? Persi anche questi elettori, dei 5 Stelle rimarrà solo uno sbiadito ricordo. La novità però sta nel PD zingarettiano che i più hanno descritto come alla mercè di Renzi, fatto sicuramente vero in una prima fase ma la strategia messa in campo rispetto al nome di Conte come premier, è stata davvero finissima. Zingaretti che ha chiaro di non avere la statura per fare il leader di una colazione politica di centro sinistra, intimorito dalle velleità di Renzi, ecco che ha giocato astutamente l’opzione Conte. Il secco no a un Conte Bis non era altro che tattica per far si che Di Maio si indebolisse e che Conte si rafforzasse. Ora un po’ di governo rosso-giallosbiadito servirà a far confluire i 5Stelle nel PD e il leader è gia pronto,  Giuseppe Conte l’uomo che fin dal primo giorno ammise “il mio cuore batte a sinistra” .
Conclusione,  Salvini a destra, Conte a sinistra, Renzi al centro. Tipica formazione all’italiana.