Confessione shock

Confessione shock del padre del bambino ucciso a Milano

La confessione shock di Aliza Hrustic, il 25enne di origini croato arrestato ieri per l’omicidio del figlio di 2 anni Mehmed, è arrivata oggi durante l’interrogatorio effettuato nel carcere di San Vittore  dal pm Giovanna Cavalleri:”L’ho picchiato, poi l’ho visto morto, non credevo che l’avrei ucciso”. L’uomo ha dunque ammesso di avere preso a botte il piccolo, dopo aver confessato anche ieri davanti agli investigatori di averlo fatto di notte, mentre il bambino dormiva. Una vicenda drammatica, quella della morte del piccolo Mehmed, nella casa di via Ricciarelli a Milano, zona San Siro, dove Hrustic vive con sua moglie, incinta del quinto figlio, e gli altri bambini. L’uomo, che nelle prossime ore sarà interrogato anche dal gip a San Vittore per la convalida del fermo e la misura cautelare, è apparso lucido. Come è stato riscontrato dalle indagini della Squadra mobile, l’uomo è fuggito poco dopo il delitto, avvenuto intorno alle 3 del mattino di ieri. La madre, che era sotto shock di fianco al cadavere del piccolo quando è arrivata la polizia, ha indicato il marito come responsabile dell’omicidio. Il pm ha chiesto la convalida del fermo di Hrustic e il gip Valerio Natale deciderà sulla misura cautelare in carcere dopo l’interrogatorio. Nei prossimi giorni verrà effettuata l’autopsia sul corpo del piccolo, fondamentale anche per valutare se il bambino sia stato soggetto ad abusi precedenti, come sembra confermare la presenza sul corpo del bambino di lividi risalenti anche a giorni prima del delitto. E’ stato proprio l’uomo a chiamare il 112 un paio d’ore dopo l’omicidio, intorno alle 5 del mattino. “In via Ricciarelli 22 – ha detto al telefono con la polizia – c’è un bambino che non respira più”. E’ stato, poi, fermato intorno alle 12,30 in zona Giambellino, a Milano. Aveva con sé le due figlie che hanno 3 anni e poco più di un anno, mentre un altro figlio, il maggiore, vive in Croazia. In Questura ieri l’uomo ha anche ammesso di avere fatto uso di droga prima di colpire il bambino: “Non riuscivo ad addormentarmi, mi sono alzato e l’ho picchiato”.