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Brexit: un “divorzio senza accordo”

La Brexit diventa di giorno in giorno più concreta e più vicina. Infatti, se l’UE non accetterà l’accordo proposto dal Leader Tory, si arriverà ad un “divorzio senza accordo”. Boris Johnson, durante il congresso di Manchester, ha presentato la sua proposta come “un compromesso positivo per entrambe le parti”, avvertendo tuttavia che, se Bruxelles dirà no, Londra uscirà comunque il 31 ottobre, anche senz’accordo.

Il senso della proposta di Boris Johnson è quello di mantenere due confini per ben 4 anni: un accordo con l’UE sulla Brexit come alternativa al backstop per il nodo chiave dell’Irlanda del Nord. Irlanda del Nord che uscirebbe dopo la transizione a fine 2021 sia dall’Ue sia dall’unione doganale, come il resto del Regno. Ma rimarrebbe comunque allineata per 4 anni al mercato unico per i beni agricoli e industriali, oltre a godere nello stesso periodo di un’esenzione dal codice doganale europeo e dall’Iva europea.  Johnson ha definito al Congresso Tory l’offerta fatta a Bruxelles sulla Brexit come “un compromesso costruttivo e accettabile per entrambe le parti”.

Da Dublino invece arriva una risposta molto dura nei confronti della proposta di Johnson: “un’offerta ‘prendere o lasciare’ con aspetti inaccettabili” l’ha definita Helen McEntee, ministra degli Affari Europei di Dublino.

Nel frattempo, la portavoce della Commissione europea, Mina Andreeva, ha dichiarato che l’Ue è propositiva nel raggiungere un accordo con Londra, in modo da ottenere un recesso ordinato, evitando in questo modo uno spiacevole no deal.