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Ecco dove Renzi prende i soldi

Renzi abbandona il PD e forma un nuovo partito, ma da dove arrivano i Fondi? Sette anni fa, il giovane Renzi riscosse successo, ma soprattutto il denaro per finanziare la propria campagna elettorale, da diversi uomini di potere, fra cui: il fondatore di Algebris, Davide Serra, il numero uno di Deutsche Bank Italia, Flavio Valeri, l’ex direttore generale di Bpm, Enzo Chiesa, Andrea Soro di Royal Bank of Scotland, l’uomo d’affari Francesco Micheli, ma anche giovani manager di Mediobanca e professionisti di studi legali milanesi.

Oggi, intenzionato a percorrere una strada inesplorata, Renzi ha nuovamente bisogno di finanziatori che sostengano e nutrano il suo partito neonato. Fra gli irriducibili ritornano Serra e Micheli, mentre si possono contare new entry di spessore come, Gabriele Cipparrone, Giancarlo Aliberti, Daniele Ferrero, Lupo Rattazzi e diversi imprenditori, professionisti, esperti della comunicazione e manager pronti a sostenere Renzi. Grandi assenti di questo elenco sono le banche, che forse stanno ancora metabolizzando il nuovo governo o che, molto probabilmente, non hanno accettato di buon grado la mossa di Renzi, in quanto potrebbe minare la stabilità e longevità del governo Conte.