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Coronavirus, il discorso di Renzi al Senato sul “primato della politica”

Durante il suo intervento nell’Aula del Senato, Matteo Renzi si è espresso a favore di maggior coinvolgimento della politica nell’ambito delle decisioni riguardanti l’emergenza Covid-19. “Come gestire l’emergenza non può essere affidato solo ai virologi. La riapertura deve essere graduale e prudente ma deve essere strategica per non ripetere errori che ci sono stati. Non facciamo l’errore di dare ai tecnici il potere di decidere quello che tocca alla politica. Chi chiede di tornare a pensare ad una nuova normalità lo fa anche perché nella gestione dell’emergenza gli italiani danno il meglio; ma tornare a una normalità è cardine della nostra democrazia”.

Con queste parole Renzi ha voluto rivendicare il ruolo della politica nella scelta delle modalità di riapertura. Riaprire infatti non significa sottovalutare l’emergenza, ma chi non si preoccupa di come questa riapertura debba essere avviata sta commettendo gravi errori di giudizio, sottovalutando il problema. Un appello ad ascoltare i pareri dei tecnici, degli infettivologi, ma senza venir meno al principale compito della politica, quello decisionale. Ripartire il prima possibile è vitale per il Paese, con le dovute cautele chiaramente, in modo da continuare a limitare i contagi, ma è un passo inevitabile.

Renzi poi ha continuato il suo discorso parlando degli errori che sono stati commessi in passato, invitando il Senato a riflettere su tutto ciò che non ha funzionato, e ribadendo la necessità di formare una Commissione di Inchiesta. “Abbiamo fatto una scommessa sul generico quando la risposta verrà dal vaccino, e cioè dalla ricerca. Bisogna cambiare il rapporto tra Stato e Regioni. Serve una clausola di supremazia. Non è immaginabile che si metta, pur legittimamente, in discussione una decisione del ministro del’Interno. E poi, finalmente sui vaccini si ascoltano i medici e non gli stregoni”, queste le parole conclusive del discorso dell’ex Premier.